Cucinare nella ceramica

Danilo Rigon vive e lavora a Nove, dove da qualche anno è impegnato a cucinare nella ceramica, attraverso progetti che legano il materiale prediletto al cibo, sperimentando le peculiarità della ceramica nell’arcaica dimensione del calore e della cottura.

Tutto è nato il giorno in cui ha deciso di crearsi da solo un proprio focolare in ceramica, mescolando l’argilla, la terra del suo orto, la paglia in un oggetto rudimentale ma funzionante, a cui sono seguite molte sperimentazioni e prototipi realizzati a mano, fino ad arrivare a Pipecook.

Oggetto dalle vaste potenzialità e ispirato ad antichi processi di cottura, è prodotto da Francesco Zanella, artigiano ceramista di Montebello Vicentino specializzato in stufe in maiolica, che insieme a Rigon lo ha progettato coniugando caratteristiche tecniche performanti ad un’identità estetica ben precisa.

Pipecook è un focolare monoblocco in ceramica, da utilizzare solo in esterni, che consente tutti i tipi di cottura: dalla bollitura alla brace, permettendo di cucinare gli alimenti più disparati.
Un semplice blocco di ceramica trasformato ingegnosamente in barbecue, cucina e forno, tutto in un unico oggetto, per calarsi completamente nella missione di cucinare nella ceramica.
Viste le caratteristiche del materiale la cottura con Pipecook richiede tempi lunghi e l’impiego di legna: utilizzarlo avvicina alla natura, riconduce a ritmi lenti, fa tornare indietro nel tempo, ma sempre restando assolutamente contemporanei grazie ad un design minimale e moderno.

Il binomio calore e tempo ricorre anche nel secondo progetto ceramico di Rigon, il Cuoccio, che nasce per essere un elemento caldo all’interno della tavola apparecchiata.

È un sistema di cottura pensato per i ristoranti: pentole in terracotta monoporzione da portare direttamente in tavola, rinnovate sia in ambito stilistico, ma soprattutto tecnico, rendendole oggetti ad accumulo di calore.

Cuoccio è un chiaro omaggio a tutte quelle volte abbiamo sentito pronunciare “mangia che si fredda”!

Il calore immagazzinato infatti rimane stabile nella pentola per un minimo di 20 minuti, permettendo così ai commensali di mangiare con calma, avendo il tempo necessario per parlare e socializzare. La pentola realizzata, in vari prototipi, non è ancora in produzione, e anzi Rigon auspica che questa idea, che lui stesso ha preso dalla tradizione, venga sposata anche da altri ceramisti, in una sorta di copia virtuosa di un progetto classico ma carico di potenzialità da rinnovare.
Assieme a Walter Secci dell’Associazione Terra Cruda ha pensato a tal proposito di indire un concorso su “La pentola in ceramica del terzo millennio” con una sezione dedicata alla pentola monodose da servire in tavola.

A completare la sua personale ricerca sul materiale Rigon è anche un incredibile appassionato di argille naturali, anche se preferisce definirle argille selvatiche “perchè come tali devono essere, avvicinate, conosciute e a volte domate, per ricavare dal loro reticolo cristallino l’essenza che le rende così uniche”.
Questa ricerca lo ha portato ad esplorare tutta la nostra penisola in un viaggio ininterrotto in cui raccoglie i diversi tipi di terre che poi sperimenta, anche per mesi, fino a carpirne i segreti e gli usi migliori.
Si trovano argille calcaree da utilizzare come normali terrecotte, con vari colori, altre ricche di caolino e più adatte a produrre materiali refrattari, altre ancora che sono veri e propri grès naturali, fino ad arrivare quasi a porcellane: tutto quello che occorre al ceramista Rigon lo trova in natura.

Danilo Rigon è nato a Bassano del Grappa nel 1962, in una famiglia di ceramisti, e comincia ad occuparsi di ceramica a tempo pieno dall’età di 15 anni, fino ai 42. In seguito la passione per il web lo attira in un percorso diverso, e oggi si dedica alla promozione delle produzioni ceramiche, attraverso un sito (www.ceramics.it) e la carta stampata, con reportage fotografici e articoli. In tal modo è entrato sempre di più nell’universo ceramico, conoscendo tutte le produzioni a livello locale e gli artisti di fama internazionale.
Organizza corsi di ceramica assieme ad altri artigiani del settore, durante i quali insegna la preparazione di stampi in gesso per la produzione a colaggio. Ha collaborato con molti artisti per produzioni di opere a tiratura limitata. Da alcuni anni si occupa di ricerca, studio e catalogazione di argille naturali.