A 22 Manes, ceramica e cibo in Asturia

Lo scorso 26 giugno nel Cinema Paradiso di Gijón, nelle Asturias, in Spagna, si è tenuta la II edizione di A 22 Manes, la cena di solidarietà a favore dell’Associazione Aspace.

L’evento è organizzato da un collettivo di 15 nuovi talenti della cucina asturiana: chef, panettieri e baristi riuniti proprio con questo scopo benefico.

La cena prevede che ad ogni piatto vengano abbinate delle ceramiche ideate appositamente, che nell’edizione 2019 sono state realizzate in 11 pezzi unici dalla ceramista Nuria Pozas.

A 22 Manes è formato da:   
Mariano Mier di El Quinto Sabores, Gijón/Xixón
Borja Alcázar di Abrelatas, La Pola Siero
María Busta di Casa Eutimio, Llastres
Carlos Gallego di Los Llaureles, Torazu, Cabranes
Diego García di El Pintu, Llaviana
Javier Álvarez di Casa Farpón, Mamorana, Ḷḷena
Jhonatan González di Pastelería Cabo Busto, Cabo Busto, Valdés
Luis Menéndez di A Catar Gastronomía, Gijón/Xixón
Noelia de Prado di La Cuadra de Antón, Gijón/Xixón
Ricardo Señorán di Farragua, Gijón/xixón
Maria Antonia Fernández di Mesón El Centro, Puerto Vega/Veiga,
Navia Miguel Ángel López di The Balance, Gijón/Xión
Jorge Nicolás di Meeting Point, Avilés
David Castañón di Les Fartures
Aarón Ortiz e Jaione Aizpurua dal Restaurante Kabo de Iruña Pamplona si sono uniti come ospiti speciali.

Tutti i proventi della cena di solidarietà, aperta al pubblico a un prezzo di 50 euro, sono stati interamente donati all‘Associazione Aspace, organizzazione no profit dedicata alla paralisi cerebrale.

Ispirandosi a questo modello sta nascendo in Italia un progetto parallelo. A 20 mani vuole unire 10 chef a 10 ceramisti per creare una simbiosi fra cibo e arte.
Ogni chef avvia un dialogo con un ceramista per la creazione di una sinergia unica. Il ceramista lavora in maniera libera: non necessariamente  un piatto, ma anche un contenitore o una scultura, verrà utilizzato dallo chef per la sua pietanza, ognuna delle quali parte di un menu di una cena interamente benefica.

Abbiamo fatto qualche domanda a Nuria Pozas, ceramista e organizzatrice di A 22 manes.

Da dove viene l’idea?
A 22 manes nasce da Pablo Perez (chef di Apiñon Bistró) durante un incontro fra amici chef della nuova cucina del nord della Spagna, pensato per aiutare i collettivi che lavorano per migliorare le condizioni di quel territorio. 

Qual è secondo te la cosa più importante che hanno in comune il cibo e la ceramica?

Credo che il legame fra cibo e ceramica sia lo stesso che unisce moda e persone. La ceramica serve per contenere il cibo, dargli un senso, accoglierlo in un luogo caldo e bello come una casa. Lo stesso accade quando ci prendiamo cura della nostra immagine e ci sentiamo bene indossando certi abiti. Ceramica e cibo sono uniti in matrimonio da tempo lontani: non hanno senso l’uno senza l’altro.

Cosa accomuna il lavoro degli chef e dei ceramisti?

Do molta importanza alla cura con la quale si creano le cose. In questo caso, sia il cibo che la ceramica si fanno con amore, pazienza, rispetto, passione e anima. E se mancano questi ingredienti lo si vede subito in entrambi i campi …

Come risponde il pubblico a questa iniziativa?

Benissimo. La prima edizione del 2018 é stata un successo. In questa, la seconda, abbiamo fatto più pubblicità, accendendo l’interesse di molti sponsor. Ci hanno contattato aziende di cibo, vino, bibite, tovaglie e utensili da tavola, oltre che bellissime location che vorrebbero ospitare la prossima data.
Ma anche chef, riviste specializzate, produttori, persone che vogliono darci una mano come volontari.
L’evento é stato divertentissimo, non solo per i partecipanti che hanno mangiato piatti di chef super top, ascoltato musica live e ricevuto pezzi unici in ceramica, ma anche e soprattuto per noi, gli organizzatori: abbiamo lavorato in un’atmosfera fantastica, fra risate, amore e complicità. Siamo convinti che molta gente piccola, in posti piccoli, facendo cose piccole, possa cambiare il mondo.

Per approfondimenti:
www.a22manes.com
www.a22manos.com