VIETRI SUL MARE

Siamo in Campania, in provincia di Salerno, sulla Costiera Amalfitana. Siamo a Vietri sul Mare che con gli oltre 7000 abitanti è il comune più popolato della zona.
La storia ceramica del paese si apre nel 1600: una mattonella votiva murata in un palazzo è infatti datata 1627 ed è la testimonianza più antica di un’attività manifatturiera, raccontata dal Museo Provinciale della Ceramica di Villa Guariglia. Il percorso espositivo indaga i tre filoni principali dell’attività ceramica locale: gli oggetti religiosi, il vasellame di uso quotidiano, il “periodo tedesco”. Già nel V secolo a.C., nel periodo etrusco, si stima che si producesse ceramica, anche se il successo partí intorno al 1200 D.C., diventando uno dei beni più commerciati dalla repubblica marinara di Amalfi.
La svolta decisiva fu nel periodo tra le due guerre mondiali: molti tedeschi ebrei si rifugiano sulla Costiera, scambiando affreschi e opere d’arte con un tetto per vivere. L’arte vietrese raccolse influssi e stilemi tipici della cultura ebraica, dando vita a prodotti nuovi, che univano il carattere artigianale ad un tocco internazionale e ad uno stile unico.
La tradizione decorativa viene perpetuata da aziende familiari improntate sull’artigianalità, dai colori del territorio: sole, mare, macchia mediterranea, da semplici geometrie, forme simboliche o riconducibili a realtà bucoliche, riportata sugli oggetti per la tavola, ma anche decorativi, piastrelle e complementi di arredo.

La cucina tipica di un borgo di mare come Vietri non può che essere a base di pesce: scialatielli ai frutti di mare, linguine all’astice, alici fresche, pescato fresco del giorno, ma anche polpo affogato al sugo e delizia al limone. Ma non si possono certo dimenticare gli gnocchi alla sorrentina o la pizza margherita. Un cucina ricca e felice quindi, che ha come protagoniste le materie prime, sia quelle del mare che quelle di terra, come i limoni succosi o le candide mozzarelle. I colori e i sapori della cucina di Vietri si ritrovano anche nelle decorazioni ceramiche. Poco conosciuta, se non dagli abitanti del luogo,  è la storia che si cela dietro a un dolce specifico della zone: le palle di ciuccio, ossia l’asinello, animale molto amato e che per molti anni ha rappresentato l’unico mezzo disponibile per spostarsi lungo la costiera. Una ricetta frugale preparata con patate, uova, zucchero, sale, farina, scorza di limone da grattugiare, pan grattato e cannella.

 

 

Zuppiera 
h 15 cm 
(Apicella Raffaele, Raimondi Francesco)

ph Gruppo Fotografia Aula 21