LA RIVOLUZIONE DELLA CIOTOLA

“Esiste al mondo qualcosa di più semplice, addirittura banale, di una ciotola? Presenza pressoché inavvertita, fra gli oggetti che ci circondano, annullata dall’uso quotidiano che ne facciamo, rischia di fatto la perdita di visibilità proprio perché fa da sempre parte del nostro panorama domestico.
Già il nome, così morbido, rotola via senza pretese dalla bocca, pianamente, con quella dentale al centro che rappresenta un inciampo, un lieve ostacolo subito riassorbito nella distensione finale.
Non è il piatto, duro anche nel suono o la tazza, un po’ spocchiosa con quel ritirarsi delle labbra sui denti, a pronunciare un nome che evoca immagini di té pomeridiani e mignoli inarcati. Eppure, questa stoviglia dalla linea così essenziale da richiamare il più raffinato design scandinavo o, indifferentemente, il disegno di un bambino, è situata al bivio fondamentale della storia dell’umanità. Lo possiamo chiamare neolitico antico, se vogliamo, ma senza dubbio c’è un mondo prima e un altro, diverso, dopo la ciotola che, da un punto di vista antropologico, diventa addirittura il simbolo più efficace del sorgere di una struttura sociale nuova per l’umanità, legata alla stanzialità, all’agricoltura e alla divisione di compiti fra sessi… ”

(dal testo E in principio fu la ciotola di Maria Grazia Morganti, docente e storica dell’arte)

Dal 2004 Riccardo Biavati, ceramista e artista di Ferrara, organizza in luoghi sempre diversi cene servite in ciotole e altri manufatti ceramici. La Cena delle Cento Ciotole nasce proprio con l’intento di celebrare, in un momento conviviale e artistico al tempo stesso, il ruolo fondamentale di questo materiale nella storia della tavola e dell’uomo.

“Questa cena vuole essere un omaggio a quei primi indispensabili contenitori, che in questa occasione ospiteranno cibi contemporanei, frutto anche loro di migliaia d’anni di evoluzione gastronomica. L’invito è – terminata la vivanda – scoprire il motivo, il decoro, il colore delle ciotole che abbiamo davanti, ognuna diversa, ognuna pezzo unico, come sono unici per me tutti i partecipanti a questa serata.”

Così Biavati apre uno dei suoi eventi, in cui l’oggetto ceramico da tavola per eccellenza e diffuso in tutte le culture, la ciotola, assume il ruolo di simbolo dell’evoluzione alimentare ed umana.

L’invenzione della ceramica e dei suoi primi manufatti ha origini lontanissime, che si spostano nel tempo e nello spazio in relazione alle continue scoperte archeologiche e, senza volerne qui indagare l’esatto momento, costituisce una vera rivoluzione nella storia dell’umanità.

I primi contenitori in terracotta diventarono subito indispensabili e insostituibili per raccogliere e conservare cereali ed in genere tutti i prodotti alimentari, compresi i liquidi.

Già la ceramica preistorica, modellata a mano, ancora prima dell’uso del tornio, dimostrò inoltre un avanzato controllo del calore, rendendo possibile una serie di rivoluzioni culinarie come bollire l’acqua, stufare e cuocere gli alimenti.
I manufatti divennero infine quel mezzo, che tuttora utilizziamo quotidianamente, per consumarli, agevolando e sviluppando le azioni e le abitudini del mangiare e del bere.

Possiamo dire che grazie alla ceramica quindi si amplia notevolmente la gamma degli alimenti da sfruttare e consumare. Diversificando gusti, scelte, ricette e la dieta si modifica la qualità della vita umana, rendendola migliore e piu lunga, consentendo quindi quel processo di trasmissione di esperienze e conoscenze fra generazioni in una società ancora analfabeta.

Oltre a quello storico, il progetto di Biavati vuole rinnovare ogni volta anche il valore artistico della ciotola, nella enorme varietà decorativa legata a tradizioni e territorio: “Per chi si occupa di ceramica, la ciotola è come la tela bianca del pittore: uno spazio da riempire, antico e attuale nello stesso tempo.”

La prima Cena delle Cento Ciotole si è tenuta a Faenza nel 2004, presso Il Circolo degli Artisti, uno spazio che ha animato per anni la città manfreda con innovative proposte culturali.
Il progetto è poi proseguito negli anni successivi senza sosta, con tappe che hanno toccato spazi differenti, dalle associazioni culturali agli hotel.
L’ultimo appuntamento, nel maggio 2018, si è tenuto all’interno del Museo della Ceramica Gianetti di Saronno.

In ognuna delle cene non si tratta di mettere in tavola sole ciotole, ma anche teglie e pentole da portata, tutte in ceramica, in allestimenti sempre diversi e progettati appositamente per raccontare di volta in volta storie legate ai luoghi in cui avviene l’evento.

La tavole del Museo Gianetti ad esempio, sono state apparecchiate con le lastre in porcellana ad effetto ardesia della Manifattura Porcellane Saronno abbinati a ciotole, portapane, scaldavivande, bricchetti, pentole e portalumi, tutti pezzi unici creati da Riccardo Biavati. Ogni tavolo ha così assunto il ruolo di un’installazione artistica unica, in una performance che racconta di cibo e ceramica.

Riccardo Biavati nasce a Ferrara nel 1950. Si diploma presso il locale Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione di Decorazione Pittorica. Dal 1977 al 2007 ha insegnato Discipline Pittoriche all’Istituto d’Arte “Dosso Dossi”. Sempre a Ferrara svolge attività nel campo della scultura in ceramica e della grafica, ed è direttore artistica della Bottega delle Stelle.

per info biavatibottegadellestelle.it